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Berlinguer – La grande ambizione: la via di fuga per la “democrazia zoppa e bloccata”

La recensione del film di Andrea Segre sullo storico leader del Partito Comunista Italiano, interpretato da Elio Germano.

Dal tramonto di Salvador Allende alla ricerca di una via democratica per uscire dagli argini di una “democrazia zoppa e bloccata” è la strada tracciata da Andrea Segre. È un Enrico Berlinguer, magistralmente interpretato dalla certezza Elio Germano, al centro tra missione politica e famiglia. È la narrazione di un grande leader, con costante spaccato sull’Italia di fine anni 70′, con il susseguirsi degli eventi chiave che hanno caratterizzato la storia recente della Penisola.

Berlinguer – La grande ambizione, il biopic sul grande leader del Partito Comunista Italiano

Un avvicendarsi di personaggi per la ricerca continua di quella “grande ambizione” chiamata compromesso storico. Da un verosimile Brezhnev, che chiede prudenza nel rapporto con le forze democristiane, a figure quali Andreotti e Aldo Moro, la cui morte farà sprofondare l’Italia nel “buio”, ma che attorno al quale si crea, drammaticamente, il solo momento di unità politica per il rifiuto della trattativa con i rapitori. L’illusione di una vittoria che non arriva mai, l’attesa di un momento propiziatorio per compiere l’agognata unione, e l’ingerenza perenne delle forze straniere sulle sorti dell’Italia, tutto diventa la missione di un Berlinguer ci porta dentro la sua vita privata e nella nazione che eravamo.

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