Il muro del Lecce regge 85′, poi Orsolini lo abbatte e il Bologna “espugna” il Dall’Ara
Dopo 5 pareggi casalinghi nelle prime 5 di campionato, i rossoblù vincono grazie alle rete che arriva a 5′ dalla fine dopo aver creato poco.
Certi giorni ti basta una giocata. Ne trova una quando mancano cinque minuti il Bologna, e tanto basta. Segna Riccardo Orsolini, e i rossoblù si prendono tutto: vittoria sul Lecce e secondo successo consecutivo in campionato. Questa volta pure al Dall’Ara, dove il Bologna non vinceva da addirittura sette mesi (cinque pareggi nelle prime 5 di campionato oltre a quello con lo Shakhtar in Champions). Il Lecce cede sul più bello dopo una partita fatta di accortezze, chiusure e denti stretti. Ma l’1-0 è roba per duri. Perché il Bologna deve far fondo a tutte le sue energie, e martedì arriva la Champions. I minuti che precedono il fischio d’inizio sono di contestazione. La curva Andrea Costa lo fa attraverso uno striscione a qualche giorno dal rinvio di Bologna-Milan: “Scaroni e Lega Serie A fate c… Questa è la realtà”. Ma il tempo di giocare arriva subito.
Da subito il Bologna attacca a testa bassa. Intensità, velocità, energia: nei primi minuti c’è tutta la teoria della convinzione. In un primo tempo che la squadra di Italiano tiene sul piano fisico, ma non riesce a sbloccare nonostante qualche buona opportunità. Nemmeno un minuto (40’’) e un cross dalla destra innesca Castro. L’argentino gira di testa. Ma lo fa debolmente, senza trovare l’impatto perfetto. E allora Falcone alza in angolo, facile. La sfuriata del Bologna dura un quarto d’ora. Poi il Lecce posiziona gli uomini e prova a gestire meglio il pallone spezzando sul nascere la catena rossoblù. Addirittura la squadra di Gotti si affaccia davanti a Ravaglia provando a mettergli paura. Succede al 22’: Dorgu inventa, palla alta, Pierotti cerca l’impatto senza trovare il pallone per tanto così. Un giro di lancette dopo l’asse Pierotti-Dorgu-Krstovic mette sotto pressione la difesa di Italiano un’altra volta (ma c’è un fallo su Miranda e l’apprensione sfuma in niente). Pochi spunti, poco movimento, ancora meno sono le occasioni. Non proprio uno show. Ma se il Lecce ne trova nutrimento per tenere la partita bloccata, per il Bologna è tutta un’altra storia. Odgaard ha spirito d’iniziativa, eppure non basta. Così come non basta il gioco di Castro, pieno di aggressività ma senza sostanza quando si tratta di andare sul concreto. E però se i rossoblù alzano il ritmo il Lecce va in difficoltà. La prova al 42’: Moro serve Miranda, il traversone sbatte su Ramadani che rischia l’autogol; la respinta di Falcone finisce sui piedi di Freuler, ma lo svizzero la calcia sopra la traversa. Ancora Bologna prima dell’intervallo: angolo di Miranda, Castro arriva a tutta forza da dietro ma il colpo di testa è respinto di nuovo da Falcone.
La ripresa comincia nel ricordo di Ingesson con un piccolo striscione (“Klas infinito”) e un coro per lo svedese, a dieci anni dalla scomparsa. Sul campo, invece, il Bologna riprende da dove aveva lasciato: attacco e poca precisione davanti. Italiano mette allora Dallinga (esce Odgaard) per cercare più sostanza in attacco. Ma per lunghi minuti la partita offre ben poco. In generale gli esterni rossoblù funzionano così così. Orsolini per esempio sbaglia moltissimo, e il Lecce, quando riparte, fa quel che può, anche graffiare. Pierotti, Coulibaly, anche Dorgu. Ma di azioni concrete nemmeno l’ombra. La prova diventa una gara di resistenza, la si butta sui nervi. Al 32’ Miranda pennella un cross che attraversa tutta l’area, Orsolini non ci arriva. Un minuto dopo Orso butta in mezzo per Fabbian ma il colpo di testa è pretenzioso. Nel Bologna si rivede anche Ferguson (applauditissimo) a sette mesi (202 giorni) dall’infortunio. Ci vuole il guizzo. Lo trova Orsolini quando mancano cinque minuti (40’): Ferguson avvia l’azione, Ndoye, Miranda crossa, Orsolini colpisce. L’1-0 interrompe lo stallo. Ma ormai il Bologna può gestire.
Gotti: “Dorgu, prestazione non banale: livello ora palese a tutti! Perché ho tolto Guilbert, Rafia…”
Luca Gotti, allenatore del Lecce, ha parlato in conferenza stampa dopo aver ritrovato la vittoria: “Il morale è molto importante. Le sconfitte sono dipese anche da un calendario difficile. È stato importante riuscire a ripartire. Abbiamo serrato le fila al Napoli e su quel serrare le fila abbiamo affrontato con lo stesso equilibrio questa partita. Abbiamo concesso solo un tiro in porta. Non siamo riusciti a chiuderla perchè ci siamo portati addosso delle paure. Un po’ di leggerezza ci avrebbe fornito ulteriore spinta”