Ex dipendente bancario accusato di spionaggio
Vincenzo Coviello, 52enne di Bitonto, è indagato per aver spiato conti correnti di politici come Giorgia Meloni, Guido Crosetto e celebrità come Paolo Bonolis e Francesco Totti. Tra il 2022 e il 2024, avrebbe effettuato migliaia di accessi abusivi ai sistemi informatici di Intesa Sanpaolo, ampliando le sue attività illecite a più banche, sollevando dubbi su un possibile dossieraggio politico su larga scala
Vincenzo Coviello, 52 anni, originario di Bitonto ed ex dipendente di Intesa Sanpaolo, è attualmente indagato dalla Procura di Bari per aver compiuto un’operazione massiccia di accessi abusivi ai sistemi informatici bancari. L’accusa riguarda l’accesso illecito a conti correnti di politici, sportivi e personaggi famosi, tra cui la premier Giorgia Meloni, il ministro della Difesa Guido Crosetto e personaggi dello spettacolo come Paolo Bonolis e Francesco Totti. Le indagini preliminari, che hanno preso avvio tra il febbraio 2022 e l’aprile 2024, hanno evidenziato oltre 6.637 accessi abusivi effettuati da Coviello su 3.572 clienti in 679 filiali di Intesa Sanpaolo.
Il reato contestato a Coviello è l’accesso abusivo ai sistemi informatici, aggravato dall’ipotesi di tentato procacciamento di notizie relative alla sicurezza dello Stato. Secondo quanto riportato dalle fonti giornalistiche, Coviello sarebbe riuscito a curiosare non solo tra gli estratti conto bancari e i movimenti delle carte di credito, ma anche sui conti di altre banche, ampliando così il raggio delle sue azioni illecite.
Tra i nomi delle presunte vittime dell’ex bancario, oltre alla premier Meloni e sua sorella Arianna, figurano personalità politiche di spicco come Mario Draghi, Massimo D’Alema, Matteo Renzi, Raffaele Fitto, Nichi Vendola, Luca Zaia, Michele Emiliano e Antonio Decaro. Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, già al centro di una precedente inchiesta sui dossieraggi a Perugia, risulta vittima di questi accessi abusivi. Coviello, inoltre, avrebbe monitorato i conti e i movimenti di carte di credito di personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, tra cui i figli di Silvio Berlusconi, Marina e Piersilvio, oltre a volti noti come Al Bano, Zucchero e la campionessa Paola Egonu.
L’inchiesta ha preso il via grazie alla denuncia di un correntista di Bitonto, il professor Antonio Moschetta, medico e docente universitario, che ha segnalato alla banca una serie di accessi non autorizzati al proprio conto corrente. La denuncia di Moschetta ha spinto Intesa Sanpaolo ad avviare un’indagine interna, che ha portato alla scoperta degli accessi illeciti da parte di Coviello. L’indagine si è quindi estesa, coinvolgendo numerosi altri correntisti e ampliando il quadro di un’operazione di spionaggio bancario su vasta scala.
Secondo le ricostruzioni, Coviello avrebbe agito direttamente dalla filiale di Bisceglie di Intesa Sanpaolo, dove lavorava, utilizzando il suo accesso privilegiato ai sistemi bancari per compiere le sue operazioni illecite. Il bancario si sarebbe concentrato sia sui conti correnti di personaggi di spicco che su quelli di correntisti comuni, alimentando il sospetto che le sue azioni fossero mirate non solo a soddisfare una curiosità personale, ma anche a ottenere informazioni sensibili a scopo di dossieraggio o di procacciamento di notizie riservate.
Un elemento chiave dell’inchiesta riguarda proprio il ruolo di Coviello nella presunta rete di dossieraggio che avrebbe coinvolto anche altre figure. Il sospetto è che Coviello non agisse da solo, ma che fosse stato mandato da qualcuno per spiare i conti di esponenti politici e altre personalità di rilievo. L’ipotesi è che queste informazioni sensibili potessero essere utilizzate a fini di ricatto o per ottenere vantaggi economici e politici.
La posizione di Guido Crosetto, in particolare, ha sollevato preoccupazioni. Crosetto era già stato vittima di dossieraggi in un’altra inchiesta condotta dalla Procura di Perugia, che aveva scoperto il coinvolgimento del finanziere Pasquale Striano in una serie di operazioni di raccolta di informazioni riservate su Crosetto. In quel caso, Striano aveva confezionato veri e propri dossier partendo dalle “Sos”, le segnalazioni per operazioni sospette predisposte dall’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia. In questo nuovo caso, Crosetto ha espresso il timore che Coviello possa aver avuto accesso ai suoi conti correnti per ottenere informazioni sulle sue consulenze con società della Difesa e su un pagamento di 124.000 euro ricevuto nel 2021.
La vicenda sta alimentando un clima di tensione nell’ambiente politico italiano. La possibilità che dietro le azioni di Coviello ci siano mandanti e complici non ancora identificati preoccupa le autorità, che stanno cercando di capire se esista una rete più ampia coinvolta in questo caso di spionaggio bancario.
Attualmente, l’ex bancario è sotto indagine per reati molto gravi, e il suo caso è stato affidato alla Procura di Bari, che sta coordinando le indagini. Se venissero confermate le accuse di accesso abusivo ai sistemi informatici e procacciamento di notizie riservate, Coviello potrebbe affrontare una pesante condanna.
Il quadro complessivo che emerge dall’inchiesta non riguarda solo un singolo caso di violazione della privacy bancaria, ma solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza dei sistemi informatici bancari e sulla protezione delle informazioni sensibili dei correntisti, in particolare di quelle personalità politicamente esposte (PEP) che potrebbero essere maggiormente a rischio di spionaggio e ricatti.
La Procura di Bari continua a lavorare per accertare eventuali responsabilità ulteriori e per capire se altre persone siano coinvolte in questo sistema di spionaggio finanziario. Intesa Sanpaolo, dal canto suo, ha dichiarato di aver adottato tutte le misure necessarie per proteggere i dati dei propri clienti e di aver collaborato attivamente con le autorità per fare chiarezza su quanto accaduto. Tuttavia, il caso Coviello ha aperto un dibattito sulla sicurezza delle informazioni bancarie e sulla necessità di rafforzare i sistemi di controllo e monitoraggio per prevenire futuri episodi di questo tipo.