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Legge 194, Lopalco (PD): “La Regione deve garantire il diritto di scelta delle donne. Situazione in Puglia ormai insostenibile”

L’accesso ai servizi di interruzione volontaria di gravidanza (IVG) in Puglia è ormai a rischio, secondo i dati preoccupanti forniti dal Dipartimento Salute della Regione. Su un totale di 738 ginecologi presenti nelle strutture pubbliche e private della regione, ben 593 si dichiarano obiettori di coscienza, pari all’80% del totale. Questo altissimo tasso di obiezione mette in seria difficoltà la garanzia dei diritti sanciti dalla Legge 194/1978, che regola l’interruzione volontaria di gravidanza in Italia.

Pier Luigi Lopalco, esponente del Partito Democratico e consigliere regionale, ha lanciato un allarme sulla situazione, definendola insostenibile. “Non si tratta solo di numeri, ma di libertà, salute e dignità. La fotografia che ci viene restituita è quella di una regione in cui il diritto delle donne all’accesso a un servizio essenziale, previsto dalla Legge 194, resta lettera morta,” ha dichiarato Lopalco.

Lopalco ha ricordato che lo scorso maggio ha presentato in Consiglio regionale una mozione per chiedere la piena attuazione della Legge 194/1978 e la tutela dei servizi correlati, al fine di garantire che ogni donna possa esercitare liberamente la propria scelta. Tuttavia, a distanza di mesi, la mozione non è stata ancora discussa, nonostante l’urgenza della situazione.

L’esponente del PD ha sottolineato che è necessario un intervento immediato da parte della Regione Puglia e del Dipartimento Salute per evitare che il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza venga negato alle donne pugliesi. In particolare, Lopalco ha richiesto tre azioni urgenti:

  1. Garanzia di Ginecologi Non Obiettori: Assicurare la presenza di un numero sufficiente di ginecologi non obiettori in ogni struttura ospedaliera, per rispettare i principi di equità e accesso ai servizi sanitari.
  2. Monitoraggio delle Situazioni di Emergenza: Attuare un monitoraggio costante e interventi concreti nelle strutture con percentuali di obiezione del 100%, per evitare la disapplicazione della Legge 194.
  3. Misure Speciali e Team Dedicati: Creare team di medici dedicati esclusivamente alla gestione delle interruzioni volontarie di gravidanza, per assicurare un servizio continuativo e garantito in tutta la regione.

Lopalco ha ribadito la gravità della situazione, sostenendo che non si può permettere un ritorno indietro di decenni, quando le donne lottavano per conquistare i diritti che oggi rischiano di essere vanificati. “È il momento di agire con determinazione e responsabilità,” ha affermato, “per garantire alle donne pugliesi ciò che la legge ha riconosciuto loro e che, ogni giorno, rischia di essere negato.”

L’appello di Lopalco si inserisce in un dibattito sempre più acceso a livello nazionale sul tema dell’obiezione di coscienza e della garanzia dei diritti sanciti dalla Legge 194, con la speranza che la Regione Puglia possa prendere provvedimenti concreti per risolvere una situazione che, secondo molti, è ormai diventata intollerabile.

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