Insieme ad Artribune e Feudi di San Gregorio, prende avvio la prima edizione del riconoscimento che celebra l’eccellenza e la capacità imprenditoriale nell’offrire un’esperienza gastronomica di altissimo livello, capace di coniugare arte, innovazione, design, responsabilità sociale e ambientale
Napoli, 4 giugno 2024 – Sono perle rare nella ristorazione italiana, esempi di creatività culinaria e artistica che si combinano per offrire un’esperienza completa e unica: i dieci locali italiani premiati in questa prima edizione del neonato progetto Visionary Places presentato oggi nell’esclusiva cornice delle Gallerie d’Italia a Napoli, museo di Intesa Sanpaolo.
Ideata da Gambero Rosso, Artribune e Feudi di San Gregorio, cantina d’autore di Sorbo Serpico in provincia di Avellino, l’iniziativa vuole individuare e valorizzare le proposte più visionarie che hanno saputo generare un impatto positivo sul territorio e sull’intera comunità, restituendo valore alla cultura dell’ospitalità per stimolare il settore della ristorazione a cercare quel quid in più che ha sempre contraddistinto l’ospitalità Made in Italy nel mondo. Diversi per posizionamento geografico, orizzonte gastronomico di riferimento e ambizioni, in comune tutti i ristoranti selezionati hanno una serie di valori identificati dai tre partner e racchiusi in un manifesto: si va dalla visione imprenditoriale alla capacità di generare benessere, dall’offerta gastronomica all’innovazione, fino al rapporto con arte, architettura e design. Un ristorante visionario è un luogo capace di distinguersi senza seguire le mode, interpretando il concetto di benessere sia per i commensali che per il personale ponendo attenzione a tutti gli elementi accessori alla cucina, che contribuiscono a rendere l’esperienza del cliente completa.
La Puglia si aggiudica un posto nell’ambita classifica con Vettor, a Bari. Dedicato all’artista barese Vettor Pisani, Vettor è un ristorante-galleria d’arte aperto nel 2019 dal collezionista Michele Spinelli, in zona Umbertina, per unire l’arte e il design con la cultura del cibo. La proposta gastronomica, curata da Nicola Ricci, si orienta sull’incontro tra Mediterraneo e tradizione nipponica, in nome di una fusion attenta. Oltre all’esposizione permanente di progetti di Pisani, Vettor ospita mostre e progetti artistici temporanei e site-specific. E tutti gli spazi beneficiano di questa visione. Creatività anche in cucina che parte da un brain storming sui concetti, gli ingredienti, e le tecniche da sviluppare in ogni menu.
Per selezionare i vincitori è nato un vero e proprio comitato scientifico, che riunisce rappresentanti del mondo della gastronomia, dell’arte e della cultura: accanto a Gambero Rosso e Artribune, il direttore creativo del Gruppo Tenute Capaldo – Feudi di San Gregorio, Ella Capaldo, l’artista e appassionato “conoscitore” enogastronomico Gabriele De Santis, l’AD di MondoMostre Simone Todorow, ed Emilia Petruccelli, co-fondatrice di Galleria Mia a Roma e fondatrice di EDIT Napoli.
“Questo progetto ha il dono di legare tra loro luoghi di ristorazione distinti ma accomunati dalla bellezza a servizio della accoglienza” commenta Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso e di Artribune. “Quella bellezza che appartiene all’arte, al design e alla cultura ma anche all’indiscutibile fascino del vino e del cibo per generare esperienze uniche nella clientela. Gambero e Artribune, piattaforme leader nella multimedialità enogastronomica e della cultura, sono onorate di avere contribuito a creare questo format e a selezionare i vincitori di questa prima edizione che ci auguriamo inauguri un lungo percorso”.
Aggiunge Antonio Capaldo, che guida Feudi di San Gregorio “con questo progetto – a cui tengo molto – puntiamo a porre l’accento ad uno stimolo che oggi vive il settore della ristorazione: affiancare l’eccellenza della cucina con la qualità della sala e dell’accoglienza e la cura degli ambienti, puntando ad un’idea di bellezza a 360 gradi. Certamente ci sono piatti di grandi chef che restano nella memoria, ma si ricordano con altrettanta intensità l’eleganza di una sala e l’attenta discrezione di chi la anima. Chi è in grado di combinare ogni aspetto di questo straordinario e difficilissimo mestiere regalerà delle esperienze indimenticabili ai suoi clienti e ci fa piacere poterli premiare oggi”.
Dopo aver identificato una 30ina di ristoranti che incarnassero questi concetti, il Comitato ha selezionato una top ten e decretato i vincitori di quest’anno.
Gli altri 8 ristoranti, parte della top ten sono:
- Luminist di Napoli, vincitore
- SanBrite di Cortina d’Ampezzo (TV)
- IO Luigi Taglienti a Piacenza
- AlpiNN – Food Space & Restaurant a Kronplatz (BZ)
- Ristorante Torre in Fondazione Prada a Milano
- Il Sale di San Vincenzo (LI)
- Arnolfo a Colle Val d’Elsa (SI)
- Mazzo a Roma
- Ninù a Roma
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