Il Gioco pubblico In Italia

Il Gioco pubblico In Italia

Presentato al Senato il libro di Geronimo Cardia

Roma, 18mag. (askanews) – Si è tenuta presso la sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, su iniziativa del Sen. Massimo Garavaglia, Presidente della Commissione Finanze e Tesoro, la conferenza stampa di presentazione del libro dell’Avv. Geronimo Cardia, ‘Il gioco pubblico in Italia:

riordino questione territoriale e cortocircuiti istituzionali’.

Il volume fornisce il quadro dei principi di distribuzione del gioco pubblico, affronta l’impatto nel tempo della normativa regionale e comunale sull’ordinamento giuridico nazionale e mette in luce evoluzioni, cortocircuiti istituzionali e possibili soluzioni per evitare la paralisi delle gare pubbliche per le concessioni in scadenza, dando seguito all’indagine del 2016 (“La Questione Territoriale – Il proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale”, edito da GN Media).

L’obiettivo è quello di fornire gli strumenti necessari per affrontare consapevolmente la stagione del riordino del comparto che, dopo una serie di tentativi non perfezionati come quello dell’Intesa tra Stato e Regioni raggiunta nel 2017, in questi mesi è stato annunciato con la Delega Fiscale della Legge n. 111 del 9/8/2023 ed avviato con l’attuazione del riordino della distribuzione del gioco online. In primo piano gli interessi pubblici che presuppongono l’esistenza ordinata ed efficace del comparto: tutela dell’utente, legalità, gettito erariale, impresa e occupazione, senza dimenticare equilibrio tra concessioni e stabilità di sistema.

Le verticali distributive di gioco sono diverse. Secondo i dati del settore, la rete generalista del territorio, quella fatta di bar e tabacchi e che in particolare mette a terra le AWP (apparecchi e slot), è quella che raggiunge più di 6mila degli 8mila Comuni presenti in Italia, così garantendo i più ampi presidi di legalità. Si pensi, infatti, che il gettito erariale riveniente dall’intero comparto (dati 2022) è di 11 miliardi di euro all’anno, di cui 1 dal gioco online e 10 dal territorio (5,9 in particolare dagli apparecchi che sono quelli maggiormente colpiti dai distanziometri e dalle limitazioni di orari espulsivi), benché giocate online e giocate sul territorio sostanzialmente si equivalgano. La rete generalista (di bar e tabacchi) porta i prodotti di Stato e dunque la legalità in oltre 6.000 dei circa 8.000 comuni italiani; l’utente può essere tutelato anche con l’esperienza di chi già distribuisce prodotti importanti come il tabacco ed i superalcolici; il comparto conta migliaia di imprese, soprattutto sul territorio, con i suoi 140.000 lavoratori (sul totale dei 150.000 di tutto il sistema).

Oltre al Sen. Massimo Garavaglia e all’Avv. Geronimo Cardia, hanno partecipato al convegno: Tommaso Miele, Presidente aggiunto della Corte dei Conti; On. Andrea De Bertoldi, Componente Commissione Finanze della Camera; On. Marco Osnato, Presidente Commissione Finanze della Camera (in video); Mario Lollobrigida, Direttore giochi Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; Emmanuele Cangianelli, Presidente EGP-Fipe (Confcommercio); Domenico Distante, Presidente SAPAR; Armando Iaccarino, Presidente Centro studi AS.TRO (Confindustria); Gennaro Parlati, Presidente ACMI. La moderazione è stata affidata ad Alessandro Bertoldi, Direttore Esecutivo dell’Istituto Milton Friedman.

“Bisogna porre delle regole e garantire equilibrio. Nella concorrenza, con regole sane, tutelando le aziende, sia italiane che estere, sia piccole che grandi. Se poniamo in essere regole ‘stupide’ finiamo col favorire certe aziende a scapito di altre. E serve un equilibrio anche nei prodotti. È necessario equilibrio anche fra l’online e il fisico, e affronteremo con equilibrio il riordino del gioco fisico. Ricordo i tempi in cui ero assessore all’Economia della Regione Lombardia e coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni; Pier Paolo Baretta era il sottosegretario all’Economia e alle Finanze ed eravamo arrivati a un passo dal riordino, ma poi saltò tutto. Ora non si parte da zero, anzi, suggerirei di ripartire da quella base, dall’intesa raggiunta nel 2017, lavorarci, con lo scopo di arrivare a un equilibrio senza ipocrisia. Una chiave è data dalla compartecipazione degli enti territoriali al gettito del gioco, che verrà valorizzata con il riordino del gioco fisico perché questo responsabilizza” – È quanto affermato dal Sen. Massimo Garavaglia, Presidente della VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica.

“Quanto stabilito nel 2017 non può funzionare, perché determina un effetto espulsivo totale sul territorio. Con il riordino la formazione riguarderà anche gli operatori di gioco e sarà analoga a quella che già gestiamo per i rivenditori di generi di monopolio. Siamo d’accordo sulla compartecipazione degli enti locali sia al gettito derivante dal gioco che sulle sanzioni derivanti dalle attività di controllo, lo avevamo proposto già 20 anni fa. Il distanziometro è un problema anche dal punto di vista della tutela del gioco legale, con la conseguente recrudescenza di quello illegale. Lo abbiamo visto in Emilia Romagna. Dobbiamo fare un piano serio, anche mantenendo un minimo di distanze rispetto solo ad alcuni luoghi sensibili. Ad esempio, con un distanziometro di 200 metri dagli istituti scolastici si avrebbe un effetto espulsivo del 10%, un risultato accettabile. Stiamo cercando di trovare unitarietà e condivisione nella decisione, speriamo che si possa arrivare all’obiettivo in tempi brevi” – È quanto affermato da Mario Lollobrigida, Direttore giochi Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.