A colpi di piste ciclabili, ZTL e limitazioni varie, ormai, per attraversare la nostra città in auto serve il quadruplo del tempo.
Ma questo non bastava evidenetemente!
Adesso Salvemini e De Matteis, dopo averlo imposto a Borgo Pace (dove nessuno lo rispetta perché nessuno se n’è neanche accorto), vogliono estendere il limite di 30 km orari a tutta la città.
Ma non è possibile chiedere ai leccesi se vogliono o meno il limite dei 30 chilometri orari su tutte le loro strade prima di imporlo?
Salvemini non perde mai occasione di autocelebrarsi quale paladino della partecipazione, della condivisione e dell’ascolto, ma è solo propaganda, è chiaro. Se fosse come dice lui da tempo avrebbe coinvolto i cittadini sulle scelte importanti in tema di mobilità. Consultare un paio di associazioni isolate costituite da poche decine di membri non vuol dire ascoltare cosa ne pensa la città.
Istituire le cosiddette zone 30 va bene, come è stato un bene farlo in viale Lo Re, ma imporre il limite a tutta la città (a prescindere) è solo arroganza politica.
Dal punto di vista dell’inquinamento il limite di 30 sarebbe un disastro perché nessuna automobile è costruita per poter marciare a quella velocità se non usando la seconda marcia e quindi raggiungendo un numero di giri motore al minuto molto elevato, più inquinante. Per la qualità dell’aria che respiriamo, quindi, sarebbe un altro auto gol, a meno che il parco auto non sia tutto elettrificato. Ed é contestabile far credere che una riduzione della velocità comporti il calo degli incidenti perché l’esperienza inglese ha dimostrato che a cambiare è solamente il tipo di sinistro.
Come vedete lo ha fatto di nuovo! Come per le piste. Vuol mettere il carro davanti ai buoi, senza uno studio o un piano organico da applicare, solo per poter dire di averlo fatto.
Perché?
Per ideologia? Per asservimento nei confronti dei trend nazionali di partito? Per compiacere i radical chic?
Non mi interessa neanche saperlo.
Andrea Guido
Vice presidente del Consiglio Comunale di Lecce