Lo ha detto Vito Montanaro, Direttore del Dipartimento promozione della salute e del benessere animale della Regione Puglia, nel corso del progetto “Make RLT Reality”.
Oncologia di precisione e terapia con radioligandi in Puglia: per la Regione è necessario predisporre un nuovo percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA). Lo ha detto Vito Montanaro, Direttore del Dipartimento promozione della salute e del benessere animale della Regione Puglia, nel corso del tavolo tecnico che si è tenuto a Bari nei giorni scorsi all’interno del progetto nazionale “Make RLT Reality”, realizzato da Advanced Accelerator Applications – AdAcAp, azienda parte del gruppo Gruppo Novartis, in collaborazione con Edra S.p.A.
“È necessario convocare un tavolo di rete regionale per la definizione di un nuovo PDTA nel perimetro della teragnostica – ha spiegato Montanaro nel corso dell’incontro – In questo modo avremo un’idea dei costi da considerare per stabilire una tariffa specifica per la terapia con i radioligandi (RLT). Tuttavia, poiché non sarà possibile determinare una tariffa regionale senza la definizione di una tariffa nazionale, sarebbe importante promuovere un progetto i cui risultati, trasferiti a livello della Commissione Salute Puglia, dovrebbero consentire di attivare un Tavolo per la definizione delle tariffe”.
All’incontro, moderato da Daniele Amoruso, giornalista scientifico, hanno preso parte, accanto al Direttore del Dipartimento promozione della salute e del benessere animale della Regione Puglia, anche Marco Benvenuto, del Dipartimento di Scienze dell’Economia UniSalento, e Area di Innovazione di Sistema e Qualità – AReSS Puglia Are, Vitangelo Dattoli, Direttore Sanitario Ospedale Generale regionale “F. Miulli”, Acquaviva delle Fonti, Bari, Alessandro Delle Donne, Direttore Generale IRCCS Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, Presidente dell’Unità di Coordinamento Oncologico Regionale, Pasquale Di Fazio, Direttore Medicina Nucleare dell’Ospedale Dimiccoli di Barletta, Filippo Lauriero, Direttore Medicina Nucleare Ospedale Santissima Annunziata Taranto.
Oggi in Puglia sono attivi solo 2 centri RLT, a Barletta e a Taranto, mentre nella regione ci sono 11 macchinari PET, uno ogni 354 mila abitanti (la media nazionale è di 1 ogni 300mila abitanti – dato Istat del gennaio 2023). Esiste quindi una forte mobilità extra regionale: circa l’80% dei pazienti pugliesi va fuori regione per sottoporsi alla RLT. Le criticità maggiori, emerse nel corso del tavolo clinico-istituzionale, sono legate sia ad aspetti organizzativi e gestionali, con una carenza di personale infermieristico e medico, sia ad una mancanza di budget adeguati. Inoltre, è assente una rete di governance della Medicina Nucleare Pugliese. Infine, a livello nazionale, non esiste un Diagnosis related group (DRG) specifico per la RLT.
“È necessaria una riflessione a livello nazionale in ambito di teragnostica – ha detto Vito Montanaro – Per definire la tariffa specifica per l’erogazione della RLT è necessario identificare il potenziale bacino di utenza avendo prima stimato il numero dei pazienti eleggibili al trattamento e conseguentemente la teorica organizzazione per l’erogazione della terapia. La Regione Puglia potrebbe candidarsi ad offrire la terapia RLT anche alle Regioni limitrofe allargando, quindi, il bacino di utenza – ha concluso il Direttore del dipartimento promozione della salute e del benessere animale della Regione Puglia – Di fatto, AGENAS ha scelto la Puglia tra tutte le Regioni del Sud Italia per illustrare dei dati virtuosi sulla mobilità”.
Per Marco Benvenuto, del Dipartimento di Scienze dell’Economia UniSalento, e Area di Innovazione di Sistema e Qualità – AReSS Puglia Area: “Il framework proposto pone in evidenza la necessità di rivedere con attenzione i budget nel contesto delle cure oncologiche, focalizzandosi in particolare sull’integrazione della terapia con radioligandi (RLT). Questa avanzata tecnologia terapeutica richiede una scrupolosa analisi dei costi connessi, emergendo come un promettente modello da considerare attentamente. L’idea di avviare una sperimentazione nel campo dei budget denota una chiara volontà di adeguare l’attribuzione delle risorse rispecchiando l’evoluzione delle pratiche terapeutiche. Tale approccio potrebbe favorire un miglioramento tangibile delle terapie, ottimizzando la gestione delle risorse nell’ambito sanitario. Inoltre, la RLT, in quanto innovazione di rilievo, riveste un ruolo cruciale nella cura oncologica, esigendo una profonda riconfigurazione culturale all’interno della comunità sanitaria. La necessità di un cambio di prospettiva, mirato a promuovere una gestione più efficiente delle risorse umane e tecnologiche, costituisce una sfida di notevole portata destinata a trasformarsi in un’opportunità ampia e significativa per migliorare in modo sostanziale il benessere dei pazienti oncologici”.
“L’aspetto organizzativo necessario alla pratica diagnostica e terapeutica rappresenta la maggiore criticità nell’implementazione della RLT nella Regione Puglia – ha sottolineato nel suo intervento Filippo Lauriero, Direttore Medicina Nucleare Ospedale Santissima Annunziata Taranto – Con i Centri trasversali, infatti, ci si trova spesso di fronte a carenze di personale infermieristico. Sarebbe necessario assegnare un numero adeguato di personale infermieristico e TSRM per poter consentire l’impiego della RLT anche nel trattamento dell’Adenocarcinoma della prostata nelle Medicine Nucleari della Regione. È necessario, inoltre, stabilire un budget adeguato, che possa fare fronte agli aspetti e ai bisogni diagnostico-terapeutici per evitare migrazione passiva extra regione. Attualmente, circa l’80% dei pazienti pugliesi va fuori Regione per sottoporsi a trattamenti RLT”.
Per Pasquale Di Fazio, Direttore Medicina Nucleare dell’Ospedale Dimiccoli di Barletta, infine: “La RLT è oggi l’espressione più significativa del concetto di “teragnostica”: diagnosi e terapia medico nucleare insieme per l’oncologia di precisione. L’impiego della terapia rappresenta un modello con grandi potenzialità di sviluppo che, tuttavia, richiede un adeguato assetto organizzativo e gestionale a livello regionale. In Puglia è necessario fronteggiare con urgenza l’attuale carenza di personale, tra cui infermieri e medici nucleari. In prospettiva futura, la formazione del personale rappresenta uno degli aspetti che sicuramente deve essere potenziato. In particolare, è necessaria un’adeguata formazione anche per professionisti non medici: fisico medico, radiofarmacista, tecnico sanitario di radiologia medica e infermiere”.