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Sabato 13 gennaio (doppio set ore 20 e 22) nella sede di Nasca – Il teatro in Via Siracusa 28 a Lecce, con il Pinturas duo del sassofonista Roberto Ottaviano e del chitarrista classico Nando Di Modugno, proseguono i concerti e gli appuntamenti di Good Vibes – Musica Cultura Ambiente. Nel 2024 continua infatti la collaborazione tra l’associazione, sempre con la direzione artistica del contrabbassista Marco Bardoscia, e Nasca, spazio sociale e culturale del capoluogo salentino, diretto dall’attore, autore e regista Ippolito Chiarello, ideatore del Barbonaggio Teatrale, e dalla sua compagnia Nasca Teatri di Terra. Dopo Pinturas duo il programma ospiterà l’atteso ritorno del trombettista Paolo Fresu con il suo progetto “Ferlinghetti” insieme a Daniele Di Bonaventura, Dino Rubino e Marco Bardoscia (sabato 17 e domenica 18 febbraio), il quintetto del bassista Pierluigi Balducci con “Kosmos & Chaos” (sabato 23 marzo) e la cantante Maria Pia De Vito affiancata dal chitarrista Roberto Taufic (sabato 20 aprile). Ingresso 15/20 euro. Posti limitati con prenotazione obbligatoria 3895359459 – goodvibesassociazione@gmail.com. Nel primo concerto dell’anno, i due musicisti e compositori pugliesi proporranno la loro grammatica jazz che diventa un pretesto linguistico musicale in grado di disegnare paesaggi e storie favolose. I colori si diffondono sopra un’infinita tavolozza fatta di musiche celebri, da Maurice Ravel a Caetano Veloso, da Ralph Towner a Ravi Shankar. Le sfumature pigmentate vengono mescolate per dar corpo a dipinti sonori che riecheggiano tutte le musiche che i due amano profondamente e che rappresentano ancora oggi, l’idea di un messaggio nella bottiglia. Ecco come si compone “Pinturas”, un affresco dinamico, proiettato verso il futuro ma tuttavia radicato nell’archetipo del sud del nostro paese o nei sud del mondo intero. Sax e chitarra classica si intrecciano in un percorso pieno di alchimie e sfumature musicali che spaziano dal jazz classico alle radici etniche, dalla canzone pura ai grandi classici, in un continuo gioco di mescolanze, ammiccamenti e divertimento. I due si conoscono da sempre e da sempre collaborano. Tutto nasce dal semplice incontro tra i fiati e le corde e dall’onnivora passione per la musica. “Pinturas” è anche e soprattutto la storia di un’amicizia. Roberto Ottaviano (attivo sulla scena jazzistica internazionale da oltre quarant’anni che ha suonato e inciso con alcuni tra i più importanti musicisti americani ed europei a cavallo tra diverse generazioni, eletto musicista italiano dell’anno per Top Jazz 2022, referendum indetto dalla storica rivista Musica Jazz) e Nando di Modugno (che nel corso della sua carriera ha suonato in orchestra sotto la direzione, fra gli altri, di Ennio Morricone, Daniele Gatti e di Jurg Henneberger e ha collaborato con Nicola Piovani, Pierre Favre, Jay Rodriguez e Bobby McFerrin, solo per fare qualche nome) hanno fatto tanta strada insieme, soffermandosi ora nel jazz, ora nel classico, ora nella world music ed ancora nella canzone, dai grandi classici partenopei fino a Sting. Oggi il loro linguaggio ha riunito i tanti stimoli in una sorta di ecumenismo interpretativo, trovando una propria voce e giocando con i generi, anche grazie alle straordinarie capacità improvvisative, offrendo un repertorio di una vastità invidiabile, tale da rendere ogni concerto un’esperienza unica e irripetibile. Nel giugno 2023 è uscito “A che punto è la notte”, progetto discografico prodotto da Dodiciune nella programmazione Puglia Sounds Records, del quartetto Pinturas, nel quale il sassofonista e il chitarrista sono affiancati dal contrabbasso di Giorgio Vendola e dalla batteria e dalle percussioni di Pippo D’Ambrosio

Sabato 13 (ore 17:45 – ingresso 8 euro|ridotto 6 euro|ridotto residenti 2 euro) la Biblioteca del Negroamaro e delle Terre d’Arneo di Guagnano ospiterà La Baracca – Testoni Ragazzi di Bologna con “Grogh, storia di un castoro“, una produzione liberamente tratta dall’omonimo volume di Alberto Manzi con Fabio Galanti per la regia di Bruno Stori (dai 6 anni). Lo spettacolo porta in scena la storia del Piccolo Popolo, come i nativi americani chiamano i castori, che a lungo sono stati cacciati dall’uomo a causa della loro pelliccia pregiata. Fabio, un signore un po’ bizzarro, grande appassionato di castori, sa tutto, o quasi, sui piccoli roditori. Ne conosce la storia, le abitudini, gli usi, i costumi e la loro straordinaria organizzazione sociale. Fabio si presenta sul palcoscenico trasformato per l’occasione: lo spazio scenico è occupato da una pedana di legno sopra la quale il protagonista si muove, si trasforma, e fa evolvere la storia. Si muove e si atteggia come un animale, proprio come un castoro. Ha uno strano berretto e un lungo impermeabile con una coda attaccata. Confessa subito di avere grande passione per i piccoli roditori, che per tanto tempo sono stati cacciati dall’uomo a causa della loro pelliccia pregiata, che era di gran moda. Ora però ha una missione precisa: due castori sul fiume gli hanno raccontato la storia di Grogh, l’eroe di tutto il Piccolo Popolo. Sì, proprio due castori. In carne e dentoni. E adesso lui deve raccontare quella storia a tutto il mondo. Una storia epica, importante, di tanto tempo fa, che parla di valori, di castori, di amici e di nemici, e che ci racconta delle mille peripezie legate al vivere e al sopravvivere in natura. Fabio narrerà a suo modo, attraverso il teatro e i tanti stratagemmi che ha progettato perché la storia di Grogh sia una grande avventura da vivere insieme. Un’avventura che parla di libertà, altruismo e coraggio, che racconta il sacrificio, lo spirito di gruppo e la resistenza, una storia in difesa della natura e dei suoi abitanti. Prima dello spettacolo (ore 16:30 – ingresso gratuito con prenotazione 3207087223) un laboratorio di marionette di carta a cura di BlaBlaBla.

Domenica 14 gennaio (ore 17:45 – ingresso 8 euro|ridotto 6 euro) nel Teatro Carmelo Bene di Campi Salentina in scena Io voglio la luna del Teatro Giovani Teatro Pirata di Jesi, spettacolo vincitore del Premio Eolo Award 2013, con Fabio SpadoniSilvia Barchiesi e Simone Guerro, regista con Lucia Palozzi (dai 3 ai 10 anni). Fabio è nella sua cameretta, alle prese con i suoi giochi ma soprattutto con comandi, raccomandazioni e rimproveri della mamma. Non è per niente tranquillo, gli sembra che le cose non vadano mai come lui vorrebbe e di non poter far niente per cambiarle. Finché una notte, come per magia, viene svegliato da un soffio di vento e si accorge che lì, proprio nella sua camera, è venuta a trovarlo la luna! È bellissima, grande, luminosa. Giocano insieme e poi lei, così come è arrivata, scompare. Fabio non è mai stato così felice. Decide che vuole averla a tutti i costi e parte per una fantastica avventura alla fine della quale riesce a catturare la luna e a portarla in camera sua. Gli sembra che tutti i suoi problemi siano finiti per sempre, solo che Fabio non sa che nel mondo, senza più la luna nel cielo, i problemi sono appena cominciati. Comprenderà allora che non sempre si può volere tutto per sé ciò che appartiene anche agli altri e con un gesto magico e poetico deciderà di condividere lo splendore della luna con il pubblico dei bambini. La storia è accompagnata dalla narrazione, dalla musica dal vivo e da scene di teatro di figura con pupazzi e ombre. «L’idea di questo spettacolo nasce dall’incontro con Fabio, un ragazzo affetto dalla sindrome di Down. Fabio ha uno sguardo aperto al mondo come quello dei più piccoli e la capacità di credere che se si vuole davvero qualcosa sia possibile ottenerla», si legge nelle note di regia. «Per questo non poteva essere che lui l’unico interprete di questa storia, che in sé racchiude il senso più profondo della nostra operazione: rendere una cosa impossibile possibile. Quando Fabio ci ha detto che voleva fare “l’attore del teatro col microfono” abbiamo sorriso di circostanza, ma poi è arrivata l’idea di questo spettacolo. Fabio ha costruito con noi il suo clown, la sua maschera, esaltando le caratteristiche della sua personalità e sviluppandola su registri comici. Ha lavorato da vero attore, con serietà e precisione non comuni, creando un personaggio unico, la cui simpatia è pari solo alla poeticità, donando a una storia “normale” la fragile e incomprensibile bellezza della vita». Prima dello spettacolo (ore 16:30 – ingresso gratuito con prenotazione 3207087223) un laboratorio di collage analogico a cura di BlaBlaBla.

La rassegna Ci vuole un fiore – Famiglie a teatro fa parte del progetto Teatri del nord Salento, promosso da Factory Compagnia Transadriatica in collaborazione con BlaBlaBla, con il sostegno di Ministero della CulturaRegione PugliaTeatro Pubblico Pugliese, delle amministrazioni comunali di Campi SalentinaGuagnanoLecceLeveranoNovoliTrepuzzi e della Biblioteca OgniBene di Lecce.

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Sabato 13 gennaio (doppio set ore 20 e 22) nella sede di Nasca – Il teatro in Via Siracusa 28 a Lecce, con il Pinturas duo del sassofonista Roberto Ottaviano e del chitarrista classico Nando Di Modugno, proseguono i concerti e gli appuntamenti di Good Vibes – Musica Cultura Ambiente. Nel 2024 continua infatti la collaborazione tra l’associazione, sempre con la direzione artistica del contrabbassista Marco Bardoscia, e Nasca, spazio sociale e culturale del capoluogo salentino, diretto dall’attore, autore e regista Ippolito Chiarello, ideatore del Barbonaggio Teatrale, e dalla sua compagnia Nasca Teatri di Terra. Dopo Pinturas duo il programma ospiterà l’atteso ritorno del trombettista Paolo Fresu con il suo progetto “Ferlinghetti” insieme a Daniele Di Bonaventura, Dino Rubino e Marco Bardoscia (sabato 17 e domenica 18 febbraio), il quintetto del bassista Pierluigi Balducci con “Kosmos & Chaos” (sabato 23 marzo) e la cantante Maria Pia De Vito affiancata dal chitarrista Roberto Taufic (sabato 20 aprile). Ingresso 15/20 euro. Posti limitati con prenotazione obbligatoria 3895359459 – goodvibesassociazione@gmail.com. Nel primo concerto dell’anno, i due musicisti e compositori pugliesi proporranno la loro grammatica jazz che diventa un pretesto linguistico musicale in grado di disegnare paesaggi e storie favolose. I colori si diffondono sopra un’infinita tavolozza fatta di musiche celebri, da Maurice Ravel a Caetano Veloso, da Ralph Towner a Ravi Shankar. Le sfumature pigmentate vengono mescolate per dar corpo a dipinti sonori che riecheggiano tutte le musiche che i due amano profondamente e che rappresentano ancora oggi, l’idea di un messaggio nella bottiglia. Ecco come si compone “Pinturas”, un affresco dinamico, proiettato verso il futuro ma tuttavia radicato nell’archetipo del sud del nostro paese o nei sud del mondo intero. Sax e chitarra classica si intrecciano in un percorso pieno di alchimie e sfumature musicali che spaziano dal jazz classico alle radici etniche, dalla canzone pura ai grandi classici, in un continuo gioco di mescolanze, ammiccamenti e divertimento. I due si conoscono da sempre e da sempre collaborano. Tutto nasce dal semplice incontro tra i fiati e le corde e dall’onnivora passione per la musica. “Pinturas” è anche e soprattutto la storia di un’amicizia. Roberto Ottaviano (attivo sulla scena jazzistica internazionale da oltre quarant’anni che ha suonato e inciso con alcuni tra i più importanti musicisti americani ed europei a cavallo tra diverse generazioni, eletto musicista italiano dell’anno per Top Jazz 2022, referendum indetto dalla storica rivista Musica Jazz) e Nando di Modugno (che nel corso della sua carriera ha suonato in orchestra sotto la direzione, fra gli altri, di Ennio Morricone, Daniele Gatti e di Jurg Henneberger e ha collaborato con Nicola Piovani, Pierre Favre, Jay Rodriguez e Bobby McFerrin, solo per fare qualche nome) hanno fatto tanta strada insieme, soffermandosi ora nel jazz, ora nel classico, ora nella world music ed ancora nella canzone, dai grandi classici partenopei fino a Sting. Oggi il loro linguaggio ha riunito i tanti stimoli in una sorta di ecumenismo interpretativo, trovando una propria voce e giocando con i generi, anche grazie alle straordinarie capacità improvvisative, offrendo un repertorio di una vastità invidiabile, tale da rendere ogni concerto un’esperienza unica e irripetibile. Nel giugno 2023 è uscito “A che punto è la notte”, progetto discografico prodotto da Dodiciune nella programmazione Puglia Sounds Records, del quartetto Pinturas, nel quale il sassofonista e il chitarrista sono affiancati dal contrabbasso di Giorgio Vendola e dalla batteria e dalle percussioni di Pippo D’Ambrosio.
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