INAUGURAZIONE FIERA DEL LEVANTE

INAUGURAZIONE FIERA DEL LEVANTE

PAGLIARO: “DA EMILIANO E DECARO LIBRO DEI SOGNI E SOLITO BARI-CENTRISMO. LA CHIAMINO FIERA DI BARI”

«Anche quest’anno la ribalta della Fiera del Levante è diventata occasione per il presidente Emiliano per vantare traguardi eccezionali per la Puglia, e per incolpare gli altri – il governo “nemico” in questo caso – per i fondi non ricevuti che gli impedirebbero di realizzare altri progetti. Beh, il film che vediamo noi, i salentini e molti pugliesi, è ben diverso da quello raccontato dal governatore. Lui parla di “crescita economica incessante non si è fermata neppure dopo l’infezione aliena della xylella scoperta nel 2013, la pandemia che ha bruciato ricchezza e due anni e mezzo di lavoro”. Ma non dice che la pandemia degli ulivi scoperta nel 2013 non è stata ancora fermata ed anzi continua ad avanzare, dopo aver bruciato ben più di due anni e mezzo di lavoro. In dieci anni ha distrutto 21 milioni di ulivi e i redditi degli olivicoltori salentini che ancora aspettano i fondi per i reimpianti, dei frantoiani che hanno fermato la produzione, di un intero comparto che va ben oltre l’agricoltura e abbraccia il turismo e la cultura…
Sbandiera l’accordo per l’ampliamento del centro Porsche a Nardò, senza dire che è stato stretto sulla testa degli ignari proprietari dei suoli da espropriare.
Parla dei nuovi ospedali di Monopoli e Fasano “in costruzione avanzatissima”, mentre nelle commissioni regionali sono emersi tutti i ritardi e gli intoppi che riguardano i cantieri, parla di “fase avanzata di progettazione” per gli ospedali di Maglie-Melpignano, Andria e Corato-Terlizzi-Molfetta. Altra bugia, mentre tace degli ospedali al collasso e della sanità territoriale smantellata.
Si vanta di “ferrovie costruite ovunque” citando anche le Sud Est, quelle che nel Salento viaggiano ancora su vecchi binari e vetture a gasolio, come nel Far West. Neppure una parola sull’esclusione del Salento dall’alta velocità, peccato originale del Piano regionale dei trasporti 2010 di Vendola, che Emiliano ha confermato. Parla anche di fantomatici collegamenti fra l’aeroporto del Salento e le reti ferroviarie, per il momento ancora sulla carta mentre l’aeroporto di Bari è collegato al centro città già da dieci anni.
Emiliano si fa vanto anche del completamento della statale 275 Maglie-Leuca, quando non è stato mosso un dito dalla sua giunta per sollecitare la ripresa dei lavori, e sta zitto sulla mancata realizzazione della strada a quattro corsie Lecce-Taranto e sulle tante richieste ignorate che provengono dal nostro territorio, come l’arrivo dell’autostrada fino a Lecce.
E poi piange miseria, accusando il Governo centrale di negargli fondi già stanziati. Afferma che non ha senso fare infrastrutture e investimenti in una terra che poi si spopola per mancati aiuti alla scuola, alle Università, alla cultura e al turismo, alle imprese. La verità è esattamente il contrario: la nostra terra soffre proprio perché le carenze di infrastrutture e di investimenti ne limitano lo sviluppo, tarpando le ali alle enormi potenzialità di crescita del Salento, ai progetti dei suoi imprenditori, alla creatività e alla voglia di fare delle sue intelligenze migliori.
Non da meno il sindaco di Bari Antonio Decaro, che trasforma il discorso inaugurale in spot autopromozionale esaltando la sua Bari, senza dire che ha avuto la strada spianata grazie ad una pioggia di finanziamenti e agevolazioni in favore del capoluogo e della Città metropolitana, a scapito delle altre province pugliesi e del Salento in particolare. Omette di dire che sono stati concentrati sforzi e risorse enormi sull’aeroporto e sul porto di Bari, riducendo gli altri a periferie dell’impero. Sarebbe più corretto chiamarla Fiera di Bari piuttosto che Fiera del Levante, visto questo spudorato ripiegamento sul proprio ombelico, ignorando tutti gli altri territori».

PAOLO PAGLIARO