Transumanza è l’atto dello spostarsi da una terra ad un’altra. L’etimologia della parola è la suggestione di base dello spettacolo scritto e raccontato da Fabrizio Pugliese, “Transumanze”, pronto ad andare in scena domenica 23 luglio (ore 20:45) a Masseria Torre Nova, nel parco di Porto Selvaggio, a Nardò (Le). Così per il secondo appuntamento di Attraversamenti, la rassegna a cura di Ura Teatro, in programma fino al 10 agosto nell’ambito del programma Discovery Porto Selvaggio. Con l’organizzazione di Laura Scorrano, Attraversamenti nasce proprio per far immergere nel racconto e riflettere sul suo senso ultimo, ma anche per far “leggere” vicende e accadimenti umani dalla prospettiva del rapporto tra uomo e natura, spesso ricco di contraddizioni.
“Transumanze” racconta di migrazioni e di viaggi, come quelli dei pastori dalle montagne a valle. Metafora di una naturale avversione al confine come dato fisico, brutale, nel nome di uno spirito migrante insito nella stessa natura umana, che ha generato le piccole e grandi transumanze del passato.
“Transumanze” sono i tanti racconti dal mondo di questi spostamenti, che si compattano in una storia unica e universale, quella di una immaginaria famiglia di pastori a cui non viene data alcuna localizzazione geografica e in cui si incrociano e si scontrano esistenze del passato (per cui questa “migrazione” è un fatto naturale) ed esistenze del presente (quasi incapaci di comprendere l’eredità immateriale della transumanza).
In scena un attore e una chitarra, seguendo lo stile dei cantastorie, con quel modo di intrecciare parole, musica e canto capace di spostare il piano narrativo verso uno stile “epico”, un lavoro a metà tra il “cunto” della tradizione orale e l’orazione civile. Il racconto del cantastorie, quando si lega al racconto stesso della vita quotidiana e ai problemi del presente, è un atto creativo della contemporaneità e non uno sterile culto di un passato da idealizzare. Le tradizioni si compiono nel futuro, servono a “tirare avanti”, non a “voltarsi indietro”.
Prossimo e ultimo appuntamento di Attraversamenti è in programma il 10 agosto con Parole date, con Fabrizio Saccomanno, musica dal vivo Redi Hasa.
Altre storie, stavolta di miniera, di popoli in cammino e di caporalato. Perché le storie “abitano” gli uomini, anzi li “attraversano” e determinano il loro modo di stare al mondo, attingendo alla memoria dei luoghi e di chi li ha vissuti e sfruttando la forza del racconto.
Ura Teatro cerca di ricomporre in modo armonico il rapporto tra l’uomo e la natura. Una ricomposizione che non può essere lasciata solo alla scienza, ma che può essere favorita anche dall’arte e dalle sue varie espressioni. Ecco perché la scelta di portare la rassegna nel parco di Porto Selvaggio, cornice perfetta per il “teatro di narrazione” la cui dimensione d’ascolto valorizza anche la percezione dei suoni naturali in cui si è immersi e favorisce la complicità con lo spettatore. Teatro e natura, infatti, instaurano un rapporto reciproco in cui il luogo non è più solo spazio per l’azione scenica, ma paesaggio “attraversato”. Naturalmente, vivendo l’esperienza del teatro, del racconto e della musica nel rispetto più assoluto del contesto.
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L’ingresso è libero, con contributo volontario. Info e prenotazioni ai numeri 328 5317676 e 340 3129308.