Si conclude il seminario di Etnoantropologia promosso da BCsicilia, Anse e Università Popolare
Si conclude oggi alle ore 17 il Seminario di Etnoantropologia promosso da BCsicilia, Anse e Università Popolare. Due gli interventi previsti: “Pupi, carretti, dolci e gastronomia” a cura di Carlo Di Franco, e “Tradizioni popolari tra presente e futuro” con la relazione di Claudio Paterna. Presentazione a cura di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia. L’incontro si terrà presso la Sede Ares in via Gaetano Donizetti, 14 (accanto al Teatro Massimo) a Palermo. Sarà possibile seguire le lezioni anche online. Alla fine della lezione verranno consegnati ai partecipanti gli attestati di partecipazione. Mentre domenica 25, come previsto all’interno del seminario, verrà effettuata la visita guidata a Mistretta e Santo Stefano. Per informazioni e prenotazioni: Tel. 346.8241076 – Email: provinciapalermo@bcsicilia.it.
“Pupi, carretti, ceramiche, dolci e gastronomia sono Eccellenze d’identificazione – afferma Carlo Di Franco – di una specifica comunità, in questo caso sia quella palermitana che siciliana in genere, essi mettono in evidenza l’incanalatura di quei popoli che si sono avvicendati per varie vicissitudini in nel territorio siciliano nei tempi passati. Ancora oggi questa terra si presenta come un luogo ricco di simboli, credenze e cibo inimitabili e famosi in tutto il mondo. Possiede una lunga storia, attraversata dalle dominazione greca, romana, araba, normanna, spagnola e borboni. Il teatro dei pupi, è forse una delle tradizioni siciliane più famose, questo tipo di spettacolo consiste in un teatro delle marionette, tramite cui vengono messe in scena delle rappresentazioni cavalleresche, come quelle del ciclo carolingio con Carlo Magno e la Gerusalemme Liberata, ma anche delle vite dei Santi. Anche il carretto siciliano, è uno dei principali elementi della cultura siciliana. Tralasciando l’aspetto legato alla tradizione, il carretto è anche una importante testimonianza storica sull’economia della Sicilia antica. Le ceramiche, testimonianze di un’antica tradizione figulina come le teste di moro, uno dei simboli siciliani più famosi, che affondano le loro radici nella cultura e nella storia dell’isola. Tra le curiosità gastronomie ci sono i suoi dolci nati dalle abili mani delle suore dei monasteri che diffondono piaceri e golosità che rientrano in quel che le popolazioni straniere ci portarono nel nostro territorio. Ogni ricorrenza ha il suo dolce tipico, che può essere una leccornia particolare per quel giorno festivo da calendario. La cucina siciliana, attraverso la varietà degli ingredienti esaltano determinati piatti e pietanze particolari ricche di storia e di buon gusto”.
“Nell’ultima lezione – afferma Claudio Paterna – faremo una sintesi dei principali indirizzi di studio antropologico e daremo uno sguardo cronologico ai principali indirizzi di studio. Anzitutto i Viaggiatori e i missionari a partire dal XVI se, gli interessi antiquari e il popolarismo romantico a partire dal XVIII sec.; gli studi sulle fiabe e la mitologia comparata a partire dagli inizi del XIX sec., a cui segue il Positivismo e l’Evoluzionismo. A metà Ottocento le tecniche di studio dei Diffusionisti, le ricerche moderne degli antropologi col Funzionalismo, l’idealismo Crociano e il marxismo Gramsciano in Italia negli anni cinquanta del 900’, lo Strutturalismo negli anni sessanta e settanta. Le tendenze postmoderne ed Eclettiche alla fine del secolo”.