Si è tenuto nei giorni scorsi nel campus di Fisciano dell’Università di Salerno il convegno di chiusura di BIO Open Lab, progetto che potenzia l’infrastruttura di ricerca distribuita CERIC-ERIC (Central European Research Infrastructure Consortium) realizzando un sistema integrato di attrezzature e strumentazioni di ricerca dedicate a indagini nel settore della ricerca biologica e biomedica. Organizzata dal team del professor Pietro Campiglia, responsabile del progetto per UniSalerno, l’incontro ha visto come protagonisti i partner di progetto: oltre all’Università di Salerno, Area Science Park e l’Università del Salento.
«Il progetto BOL ha consentito di realizzare a Lecce un’infrastruttura unica in Italia, in grado di analizzare materiali con una altissima risoluzione spaziale grazie al microscopio olografico della ditta giapponese Jeol», ricorda il docente dell’Università del Salento Lucio Calcagnile, co-responsabile dell’infrastruttura e responsabile dei progetti BOL e Rafforzamento del Capitale umano, «Ancora più importante è la possibilità di consentire a ricercatori di tutto il mondo di effettuare esperimenti con tale facility. La formazione di numerosi assegnisti di ricerca e borsisti, in corso e che si concluderà a luglio del 2025, consentirà di formare figure professionali in grado di preparare campioni organici per applicazioni biomediche, utilizzare la facility Jeol e sviluppare nuovi protocolli per lo studio non distruttivo di materiali a basso danno di radiazione. Il congresso ha consentito di fare il punto sulle attività in corso, sul nuovo progetto PRP@CERIC e una forte interazione tra i formandi dei partner di progetto».
«È stato entusiasmante condividere con i colleghi e le colleghe il risultato di questo progetto infrastrutturale, che ci ha permesso di costruire l’infrastruttura diffusa BOL», aggiunge Rosaria Rinaldi, docente dell’Università del Salento co-responsabile della facility BOL e referente scientifico di progetto, «Le competenze complementari e la grande professionalità di tutti i ricercatori coinvolti sono un florido terreno su cui costruire le progettualità e collaborazioni future, a iniziare dal neonato progetto PRP@CERIC, finanziato sui fondi PNRR».
Il progetto “Pathogen Readiness Platform for CERIC-ERIC Upgrade” PRP@CERIC prosegue il potenziamento dell’infrastruttura di ricerca CERIC-ERIC tramite l’implementazione di un ecosistema digitale geograficamente distribuito e integrato a livello scientifico, che offra agli utenti accademici, industriali e della sanità pubblica competenze e strumenti interconnessi per affrontare i patogeni umani, animali e vegetali emergenti di potenziale impatto sulla salute, la sicurezza o l’economia. Coordinato da Area Science Park, il progetto coinvolge i suoi laboratori LAGE e LADE all’interno dell’Istituto per la Ricerca e l’Innovazione Tecnologica e la sede Area Sud di Salerno, in collaborazione con Elettra Sincrotrone Trieste e ICGEB. Tra gli altri partner di progetto, il CNR IOM, il CNR IC, l’Università di Salerno, l’Università di Napoli e l’Università del Salento.
Il progetto è approvato all’interno del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 e cofinanziato dall’Unione Europea tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.