Il governo pone la fiducia
Il governo ha posto la fiducia alla Camera sul dl Pa.
Lo ha annunciato all’Assemblea di Montecitorio il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo.
La votazione sulla fiducia che il governo ha posto sul dl Pa avrà inizio martedì 6 a partire dalle 14. Le dichiarazioni di voto avranno inizio alle 12.30.
L’Associazione dei magistrati della Corte dei conti “ribadisce la netta contrarietà alle due norme che sottraggono al controllo concomitante della Corte dei conti i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prorogano l’esclusione della responsabilità amministrativa per condotte commissive gravemente colpose, tenute da soggetti sia pubblici che privati, riducendo di fatto la tutela della finanza pubblica”. Lo si legge in una nota diffusa dai magistrati contabili dopo l’assemblea straordinaria convocata dall’associazione in vista dell’approvazione degli emendamenti inseriti dal governo nel dl P.a.
“Non sono in gioco le funzioni della magistratura contabile ma la tutela dei cittadini.
La conferma dello scudo erariale, in assenza del contesto di emergenza pandemica nel quale è nato, impedisce di perseguire i responsabili e di recuperare le risorse distratte, facendo sì che il danno resti a carico della collettività. Al contempo, l’abolizione di controlli in itinere, su attività specificamente volte al rilancio dell’economia, significa indebolire i presidi di legalità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa”. Si legge ancora nella nota. “L’Associazione, con gli strumenti che ha a disposizione, continuerà a svolgere le sue funzioni a difesa dell’indipendenza e dell’autonomia della Magistratura contabile”. E “nel sostenere i vertici istituzionali su quanto espresso nella recente audizione parlamentare, promuoverà ogni iniziativa utile a coniugare celerità e legalità dell’azione amministrativa, nel rispetto delle norme nazionali e dei vincoli europei”.
A infiammare lo scontro politico sono gli emendamenti che limitano i controlli della Corte dei Conti sulle spese del Pnrr. Il governo vuole fare in fretta e, al momento, non è escluso un ricorso alla fiducia per poi tirare dritto verso l’approvazione del testo al Senato.
“Daremo battaglia in Aula su questo provvedimento, i controlli concomitanti della Corte dei Conti servono e devono rimanere”, ha ribadito la deputata del M5s Chiara Appendino intervenendo su Radio 1 alla trasmissione ‘Forrest’. “Lo Svimez – ha aggiunto – ci dice che una donna su tre al sud in quanto mamma non può lavorare perchè non ci sono i servizi, nel Pnrr ci sono miliardi per creare 260mila posti negli asili nido e il governo non li spende. Ci sono soldi per contrastare il dissesto idrogeologico e il governo non li spende. È assurdo. Questo governo ha speso 1 miliardo su 33 previsti dal Pnrr per il 2023, è in un ritardo pazzesco e anzichè velocizzare le procedure per mettere a terra queste risorse sposta l’attenzione sui controlli concomitanti della Corte dei Conti cercando un nuovo capro espiatorio. È folle, dal Pnrr dipende il futuro del nostro Paese”, ha concluso.
“Non voteremo la fiducia al decreto sulla pubblica amministrazione, non è nel novero delle possibilità. Siamo all’opposizione e ci restiamo, ma senza scontri ideologici”, ha affermato invece Raffaella Paita, Presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato. “Prendiamo il tema della semplificazione: è un tema importante e bisogna dire chiaramente che velocizzare è un valore. Velocizzare non esclude i controlli, si può essere efficienti e controllare allo stesso tempo. Per questo stigmatizzo le parole contro il procuratore Melillo per i toni, ma al tempo stesso non si può gridare allo scandalo perché si vuole attuare una misura sul tema del danno erariale che fra l’altro aveva attuato anche il governo Draghi”, ha concluso Paita.