Che sensazoni le lascia questo punto?
“Ho ringraziato la squadra, sono orgoglioso di questo gruppo. Sta lottando su ogni pallone, dopo dieci mesi siamo in piena corsa e con grande compattezza, con grande unità. Sono partite che non sono facili, sicuramente. Il punto ci fa muovere la classifica e ci permette di affrontare le ultime due con il piglio che c’è sempre stato. Ringrazio il gruppo, noi ci siamo e siamo vivi, lotteremo fino alla fine”.
Punto che vale più per voi?
“Siamo partiti un po’ contratti, ma chi è entrato l’ha fatto bene. Non avevamo molte soluzioni di ricambi in avanti, soprattutto con la squalifica di Banda e lo spostamento di Oudin a centrocampo. Ho tenuto in campo i ragazzi finché ho potuto, però la squadra ha fatto una partita matura e di grande tenuta fisica e mentale. Rischio di ripetermi, però è un percorso che va valorizzato: è una squadra nuova, una matricola, e se l’è giocata ovunque con senso di appartenenza e compattezza”.
“Morten per noi è importante, ci dà grande copertura e ci permette di uscire fuori con qualche calciatore in più. Abbiamo qualche ragazzo da aiutare, come Joan Gonzalez, che ha fatto un torneo pazzesco ed è normale ora sia un po’ così. La squadra però ha saputo reggere, a parte il brivido nel finale abbiamo rischiato poco, contro una formazione esperta come lo Spezia”.
Con Ceesay e Askildsen un altro passo. E poi ci aspettavamo Maleh…
“Avevo due mezze ali sinistre in campo, volevo un destro nella sua posizione e per questo motivo ho scelto Gonzalez e poi l’ho cambiato con Askildsen. Maleh nel riscaldamento ha accusato un problemino. Anche Oudin, Strefezza e Di Francesco sono arrivati stremati alla fine. Per quanto riguarda Colombo: a Roma aveva fatto bene, ci ha dato riferimento. Soffre un pochettino questo campo e deve crescere, ma fa parte del percorso. Sono contento anche di Askildsen, è entrato benissimo. Ultimamente era uscito fuori perché gli altri stavano facendo bene, ma sono felice di tutti”.
Falcone spesso al rinvio lungo: discorso personale o indicazione tattica?
“Io cerco di mettere tutti nelle condizioni. Sono qui da due anni, oggi c’era Nzola che era veemente nel pressing. Nel nostro 4-3-3 dico spesso agli esterni di non giocare sulla linea, ma di incrociare. Ho alleggerito in tutti i modi la squadra, oggi a me è piaciuta”.